PARROCHIA SANTA MARIA ASSUNTA
La storia della Parrocchia di S.M. Assunta in Frassinelle Polesine è recente.
Il Vescovo di Adria Guido Maria Marzocco concesse la costruzione della Chiesa con “bolla vescovile” il 15 agosto 1956: nacque così la seconda parrocchia del vasto territorio di Frassinelle Polesine (24 km.q).
L’istituzione venne civilmente riconosciuta con Decreto del Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi il 19 dicembre 1957.
Andando a ritroso nel tempo già nel lontano 944 (vedi Bolla di Papa Martino III che definiva la zona “Valle Fraxinita) si parla di una comunità insediata nell’attuale territorio.
Diversi secoli dopo (nel XV secolo) si costruì il complesso ecclesiastico della Parrocchia di S. Bartolomeo Apostolo nell’attuale frazione di Chiesa.
La popolazione dal 1400 al 1800 rimase pressoché invariata attorno cioè alle 1400 anime.
Agli inizi del 1900 (vedi Annuario Diocesano 1938) il paese di Frassinelle raggiunse la punta massima di 3200 abitanti.
Dopo la II^ Guerra Mondiale gli insediamenti abitativi si svilupparono soprattutto nei pressi della Sede Comunale sulla riva del Canalbianco.
Il motivo di questa concentrazione di persone era dato dai programmi in fase di studio e progettazione che aprivano prospettive con i nuovi tracciati viari e i trasporti fluviali: tutto ciò avrebbe portato sviluppo togliendo il paese e i suoi abitanti dall’isolamento in cui era vissuto per secoli.
Dopo l’alluvione del 1951 incominciò a formarsi un nuovo e popoloso polo lontano dalla Parrocchia originaria di Chiesa: questo aveva generato richieste di funzioni religiose più comode.
Inizialmente si cercò di supplire con la celebrazione di una Santa Messa festiva nell’oratorio di Ca’ Pesaro, proprietà privata dell’erede del Conte Nani e per diverso tempo si prestò al servizio settimanale il Vescovo Mons. Marcello Rosina all’epoca Cancelliere di Curia.
La popolazione (ca 2600 anime) era nel frattempo leggermente diminuita causa l’esodo massiccio post-alluvionale verso centri extra-regionali dove c’era possibilità di lavoro.
L’ipotesi però di costruire una seconda parrocchia incontrò ostacoli e non generò entusiasmi particolari in quanto si pensava che ciò avrebbe potuto creare spaccature nel tessuto della comunità comunale.
La vastità del territorio, le distanze dalla Chiesa Matrice e il discreto numero di abitanti rimasti, orientarono il Vescovo a sostenere la costruzione dell’edificio che fu progettato dall’architetto Silvio Malatesta di Padova e approvato dalla Pontificia Commissione per l’arte sacra.
Il Provveditore Regionale delle Opere Pubbliche di Venezia concesse un contributo di 10 milioni per la costruzione del rustico della chiesa mentre i parrocchiani, con mezzi propri, si assumevano l’onere di completare l’opera.
La spesa inizialmente prevista a carico della comunità era di 11 milioni e la Santa Sede offrì come contributo iniziale 1 milione.
Il 22 settembre 1957 con significativa cerimonia il Vescovo Guido Maria Marzocco benedice ufficialmente la “ pietra angolare” della nuova Chiesa.
Il lavoro venne appaltato alla ditta Rino Borgato di Rovigo il 18 luglio 1957 e sarà ultimato col collaudato eseguito definitivamente il 28 gennaio 1959 dal Genio Civile nella persona dell’ing. Michele Tecchia.